mercoledì 30 novembre 2011

Giovani e alcol si trasferisce!

Per motivi tecnici stiamo cambiando piattaforma, potete trovarci su Tiscali all'indirizzo:


vi aspettiamo!

Maria Grazia e Daniela



martedì 29 novembre 2011

Drunkorexia: a metà strada tra sballo alcolico e anoressia



È già stata definita l’ultima frontiera dei disordini alimentari. Nasce da un poco idilliaco connubio tra anoressia e abuso di alcol e pare che la sua diffusione sia in aumento soprattutto tra adolescenti e studenti universitari.
Attratti dall’idea di dimagrire i ragazzi iniziano a ridurre la quantità di cibo ingerita sostituendola con smodate quantità di alcolici. I giovani drunkoressici non mangiano ma bevono, convinti di compensare con il bere le calorie che non vengono ingerite con il cibo: è quanto emerge da una ricerca condotta dai ricercatori dell’Università del Missouri. La “moda” dilaga e va diffondendosi in modo interculturale, tanto che pare che in Gran Bretagna siano più di un milione i giovani colpiti da drunkorexia nella fascia d’età tra i 14 e i 25 anni. Non ne è esente neppure l’Italia, anche se ancora non ci sono dati precisi di riferimento. Circa il 16% dei ragazzi ha affermato di mangiare meno per poter introdurre le calorie provenienti dalle sostanze alcoliche senza ingrassare. A volte bevono prima dei pasti in modo da aumentare il senso di sazietà e mangiare meno. Si arriva addirittura ad investire in alcolici i soldi risparmiati con il cibo.


Questa modalità è tre volte più frequente nelle donne, le quali trovano più facilmente degli uomini modelli famosi ai quali ispirarsi. Quante volte abbiamo visto Britney Spears, Paris Hiton, Amy Winehouse o LIndasy Lohan ritratte ubriache dai tabloid? Bere è un modo per emulare qualcuno ma anche per sentirsi accettati dal gruppo e rispondere in modo adeguato all’imperativo culturale: “bevi ma rimani magra” che, secondo Douglas Bennel del Centro Renfrew per i Disordini Alimentari, ormai non è più solo americano, ma si sta diffondendo a macchia d’olio anche al di là dell’Atlantico.


Tali condotte non sono esenti da effetti collaterali: è soprattutto il fegato l’organo messo a dura prova dall’abuso di sostanze alcoliche, anche se tutto l’organismo alla lunga ne subisce le conseguenze: si riduce la capacità dei polmoni di filtrare le sostanze estranee inalate, si alterano le pulsazioni cardiache e il funzionamento della circolazione. L’alcol non contiene sostanze nutritive e a stomaco vuoto non può che ledere l’organismo. Inoltre bere alcolici per dimagrire non sortisce nemmeno l’effetto voluto, infatti gli effetti sono addirittura peggiori delle condotte anoressiche e bulimiche. Il dimagrimento in questo caso è fittizio: il fisico viene massacrato visto che si introducono le calorie dell’alcol, ma non le sostanze importanti come le proteine e i grassi.
Non possiamo certo trascurare gli aspetti psicologici legati a questa forma di abuso che crea rapidamente dipendenza e che evidentemente va ad inserirsi in un contesto di disagio personale/sociale molto vasto. Dal punto di vista psicologico si crea un circolo vizioso di frustrazioni perché il “sacrificio” non porta ai risultati sperati: il fisico diventa presto molle come un budino. Non si dimagrisce come sperato e si beve di più e si mangia di meno per placare la frustrazione in aumento.
I promotori della ricerca sottolineano il ruolo fondamentale dell’informazione e della prevenzione, soprattutto in considerazione della giovane età dei protagonisti. Il ruolo dell’informazione in questa età è importante, ma non è il fattore prioritario: i ragazzi sanno che gli alcolici sono sostanze nocive, il problema è che sono anche sostanze in grado di produrre una sensazione di benessere e funzionano da ansiolitici e da aggregatori sociali. Il lavoro di prevenzione e di supporto può essere fatto da un lato aiutando i ragazzi a “punteggiare” anche sugli aspetti di rischio, oltre che quelli di piacere. Un piacere che è fugace, che dura il tempo di far “evaporare” le sostanze alcoliche, mentre le conseguenze restano.
Ancora più importanti nell’età delicata dell’adolescenza (che ormai si protrae fino ai 25 anni) è la valorizzazione dei fattori protettivi: le relazioni positive in famiglia, con gli amici, a scuola. Gli adulti di riferimento, ad esempio dovrebbero essere capaci di portare avanti un’attività di monitoraggio costante e non invasiva per cogliere in tempo eventuali segni di disagio, sia a scuola sia a casa. Sono importanti gli interessi che i ragazzi hanno modo di sviluppare negli anni: l’attività sportiva è ad esempio un ottimo fattore protettivo rispetto alla messa in atto di condotte a rischio.
È vero che questa modalità di “trasgressione” chiama in causa differenti aspetti di sofferenza e diverse forme di manifestazioni di disagio, ma lo sguardo attento e la capacità di ascolto di chi sta attorno ai giovani possono essere un supporto adeguato, sia nella prevenzione, sia nel sostegno quanto più possibile precoce nel momento di manifestazione effettiva del disagio.

lunedì 28 novembre 2011

Il quaderno di Maya: il nuovo libro di Isabel Allende

Il quaderno di Maya è il nuovo libro di Isabel Allende, in uscita in libreria il 30 novembre.

Prossimamente: Il Quaderno di Maya

Maya è la giovane protagonista che vive la sua vita tra l'amore, l'alcol, la droga e l'amicizia. Dopo essere caduta nel circuito dell'alcol e della droga, riuscirà a riemergere dai bassifondi di Las Vegas nei quali vive, per trovare una nuova vita nell'arcipelago di Chilo, nel sud del Cile.
"Amori difficili, frammenti di storia cilena ancora carichi di sofferenza, famiglie disgregate, disagio giovanile, marginalità e degrado trovano come contraltare il valore delle tradizioni locali, il rispetto per l'ambiente e un modello di vita comunitaria nell'affermazione del valore della diversità e del rispetto reciproco. Isabel Allende torna a raccontare la vita di una grande donna, la storia di Maya, in un romanzo che affronta con grande delicatezza le relazioni umane: le amicizie incondizionate, le storie d'amore palpabili come quelle più invisibili, gli amori adolescenziali e quelli lunghi una vita."

sabato 12 novembre 2011

I risultati della gara "Crea il tuo spot"

Abbiamo il piacere di comunicarvi che, tra gli i spot prodotti dai ragazzi, i più votati sono:

1. Lo spot dei ragazzi della IV H del Liceo classico Siotto Pintor, a.s. 2010-2011
                                               "Gli amici come risorsa"



2. Lo spot dei ragazzi della 3B dell'Istituto Comprensivo di Gonnesa (5), a.s. 2010-2011 -
                                                             "Redemption song"






3. Lo spot dei ragazzi della 3B dell'Istituto Comprensivo di Gonnesa (1), a.s. 2010-2011
                                                 "Non affogare nell'alcol"


Come da regolamento provvederemo a contattare i docenti referenti del progetto per l'attribuzione delle targhe di riconoscimento.

Ci teniamo a ringraziare ancora i ragazzi e i loro insegnanti per l'impegno profuso e la proficua collaborazione.

Maria Grazia Rubanu e Daniela Putzu





lunedì 7 novembre 2011

L'Osservatorio Permanente Giovani e Alcol compie 20 anni



L’osservatorio permanente giovani e alcol compie 20 anni: è stato fondato nel 1991  con l’idea di far nascere un centro di elaborazione culturale sui fenomeni alcol correlati, nel quale fosse possibile integrare la dimensione sociologica del consumo di bevande alcoliche con quella psicobiologia ed economico-epidemiologica.
Lo studio mette in evidenza i cambiamenti avvenuti in questi 20 anni rispetto alla società italiana ed europea: gli stili di vita dei giovani sono molto cambiati soprattutto in seguito alla progressiva globalizzazione dei modelli culturali, legata ad internet e ai mass media.
Anche le modalità di consumo delle bevande alcoliche sono state influenzate da questi cambiamenti. In questi 20 anni l’osservatorio ha monitorato i cambiamenti e ha cercato di dargli un senso, in modo da poter evidenziare elementi utili alla prevenzione delle condotte a rischio.
Negli anni 90 l’attenzione si è incentrata soprattutto sulla conoscenza quantitativa del fenomeno. L’evoluzione del mondo giovanile e la comparsa di fenomeni come il “binge drinking” ha imposto l’utilizzo di metodologie di natura maggiormente qualitativa, che permettono di comprendere meglio i comportamenti a rischio dei giovani.

Le iniziative proposte dall’Osservatorio sono diverse:
-          la pubblicazione del numero monografico “I giovani e l’alcool: consumi, abusi, politiche. Una rassegna critica multidisciplinare” della rivista Salute e Società;
-          la pubblicazione, che avverrà a breve, di un glossario che contenga i termini utilizzati nella ricerca,  nella clinica e nella comunicazione in tema di alcol;
-          l’uscita di un package contenente un modello di alcolometro con un testo informativo sui rischi del rapporto alcol e guida, che sarà distribuito nelle farmacie italiane;
-          un convengo di studio, tenutosi in data 28 ottobre, alla presenza dei parlamentari europei, dei Ministeri responsabili, del mondo della produzione, per parlare delle prospettive della politica comunitaria in tema di alcol.

http://www.alcol.net/ 

martedì 1 novembre 2011

Un seminario dell'Osservatorio permanente sull'alcol




Il 4 novembre a Perugia si terrà il seminario:

I giovani e l’alcool: consumi, abusi, politiche. Una rassegna critica multidisciplinare.

Durante il seminario verrà presentato il volume n.3/2010 di Salute & Società dell’Osservatorio permanente sui giovani e l’alcol.

Il programma del seminario prevede diversi interventi:

- Presidenza: M. ANTONIA MODOLO, , Centro Sperimentale per l’Educazione Sanitaria
dell’Università degli Studi di Perugia
- M. GRAZIA LUNGAROTTI, Fondazione Lungarotti
- Presentazione: ENRICO TEMPESTA, Presidente del Laboratorio scientifico dell’Osservatorio
permanente sui giovani e l’alcool
- Relazione: FRANCA BECCARIA, Università di Torino, Membro del Laboratorio Scientifico
dell’Osservatorio permanente sui giovani e l’alcool

SEGUIRANNO INTERVENTI DI ESPERTI SUL TEMA

Conclusioni: EMILIO DUCA Direttore Generale Agenzia Umbria Sanità, Regione Umbria
PARTECIPAZIONE GRATUITA


OSSERVATORIO PERMANENTE SUI GIOVANI E L’ALCOOL
Perugia, Sala dei Notari
4 novembre 2011, ore 9,30

domenica 9 ottobre 2011

Sobrio, alticcio o ubriaco? Te lo dice Facebook!




I ricercatori dell’Università del Winsconsin e dell’Università di Washington hanno creato uno speciale algoritmo che, attraverso l’analisi dei profili pubblicati su FB da 300 studenti, permette di ottenere e analizzare riferimenti all’uso di bevande alcoliche.

Gli studenti, tutti volontari (pena la violazione della privacy) hanno un ‘età compresa tra i 18 e i 21 anni e i ricercatori hanno analizzato il loro status sul noto social network.

Gli aggiornamenti sono stati suddivisi in tre categorie:
1.      updates che non fanno riferimento all’alcol
2. updates che contengono un riferimento all’alcol, ma non allo stato di ubriachezza
3.   updates che contengono parole come “ubriacarsi”, “sbronzarzi”, “sfasciarsi”, etc…

In seguito i volontari hanno compilato un questionario (AUDIT), volto a comprendere se i ragazzi avessero problemi con l’alcol.
Dall’analisi dei dati emerge che nessuno dei ragazzi che aveva uno status “sobrio” è stato identificato come una persona che fa abuso di alcol, mentre quelli che avevano di frequente status “da sballo” tendevano a superare la soglia d’allarme.
Sembra dunque che FB possa davvero essere un sistema che permette un monitoraggio attendibile della situazione dei giovani.

…mi sorge un dubbio, se i ricercatori dovessero costruire algoritmi per monitorare anche altri aspetti della nostra vita lo troverei inquietante. Pare infatti che già il mezzo sia utilizzato da malviventi per capire quando le persone sono in casa o quando l’accesso è libero…

Come sempre appare difficile capire qual è il confine che separa l’utilità e la funzionalità dell’uso di un mezzo (in questo caso FB) e la sua pericolosità, perché fornisce informazioni sulla nostra vita quotidiana a tanti amici e non.