martedì 30 agosto 2011

Quei giovani fuori dal bar

Il link rimanda ad un interessante post sui giovani e il bar.
Si tratta della riflessione di un genitore e insegnante che cerca di capire il cambiamento del comportamento dei giovani in relazione ad un luogo sempre molto frequentato: il bar.
Dal bar Mario della canzone di Ligabue, luogo di socializzazione di contatto ad un passaggio pedonale, quasi una vetrina, indice del movimento, o forse della ricerca di movimento dei ragazzi...

Quei giovani fuori dal bar, di Ilvo Diamanti

giovedì 25 agosto 2011

Operazione Naso Rosso

Operazione Naso Rosso è il nome di un'interessante iniziativa promossa dal Ministro della Gioventù e dall'Istituto Superiore di Sanità, realizzata da CSL e Modavi Onlus.
Si tratta di un’iniziativa aperta a tutti i giovani che frequentano locali notturni in modo da prevenire condotte pericolose alla guida.
L’obiettivo principale è quello di sensibilizzare i ragazzi all’assunzione di un comportamento responsabile ala guida e all’acquisizione di una maggiore consapevolezza dei danni legati all’uso/abuso di sostanze stupefacenti e bevande alcoliche.
Il progetto punta soprattutto sull’importanza del dialogo, attraverso la metodologia del counselling.
La particolarità di Naso Rosso è che i suoi operatori si muovono direttamente all’interno dei locali notturni, che collaborano con l’iniziativa.
Per ora sono 11 le province coinvolte, tra queste non ci sono ancora province sarde, ma ci auguriamo che questo possa avvenire presto.
Per maggiori informazioni visitate il sito di Operazione Naso Rosso:
http://www.operazionenasorosso.it/Home.aspx

martedì 16 agosto 2011

Alcol e pubblicità





I messaggi pubblicitari di bevande alcoliche molto spesso esaltano il bere come momento di gioia, festa, unione e divertimento anche per i più giovani.
È vero che alla fine viene inserito il messaggio “bevi responsabilmente”, ma passa in modo così veloce e fugace da non restare certo impresso nelle nostre menti.
In Italia c’è un regolamento specifico: la legge quadro n. 125 del 2001 all’art. 13 elenca disposizioni in materia di pubblicità di bevande alcoliche, prevedendo per le emittenti e le agenzie pubblicitarie un codice di autoregolamentazione delle modalità e dei contenuti dei messaggi. C’è il divieto di pubblicizzare alcolici nella fascia oraria tra le 16 e le 19 e, inoltre, l’assunzione non dovrebbe mai apparire connotata positivamente.
Ci si può chiedere come vivano questi messaggi i ragazzi: in genere danno giudizi estetici (sono colpiti dalla bellezza delle immagini e dalla colonna sonora). Sanno riconoscere gli spot rivolti alla loro fascia d’età da quelli rivolti ad adulti. Le pubblicità rivolte ai più giovani sono ambientate in fast food, discoteche e somigliano a video musicali, con i tempi accelerati e sovrapposizioni di immagini che danno idea di spensieratezza e allegria.
Molti giovani ritengono queste immagini dannose e sarebbero d’accordo a una regolamentazione. Se si prende in considerazione l’immagine degli adulti rappresentata negli spot il gioco è fatto: nel breve spazio di uno spot si descrive a un ragazzo che tipo di uomo potrebbe diventare: un uomo che ha successo nel lavoro e nelle relazioni, che vive in case accoglienti e frequenta locali alla moda...
È importante sottolineare che un messaggio pubblicitario è legato alla cultura di riferimento e che avrà tanta più risonanza quanto più è conforme al contesto culturale in cui si vuole inserire.
Nella vicina Francia esiste una legge relativa alla lotta contro il tabagismo e l'alcolismo (la «loi Evin») che vieta la pubblicità televisiva diretta o indiretta di bevande alcoliche. Una violazione di tali disposizioni costituisce reato punibile con un'ammenda di EUR 75 000 circa, che può essere aumentata fino al 50% della somma spesa per la pubblicità illegittima. Un codice di buona condotta, elaborato dal Conseil supérieur de l'audiovisuel, definisce le modalità di applicazione di tale legge.
Sarebbe interessante vedere applicata una legge come questa anche in Italia, intanto mi chiedo quali sarebbero le reazioni popolari e politiche ad una proposta simile…


martedì 9 agosto 2011

Alcol e livelli di soddisfazione

Gli adolescenti utilizzano dei criteri per differenziare le bevande alcoliche definendo il livello di soddisfazione legato al consumo.

- Il primo criterio che prendono in considerazione è la gradazione alcolica: viene fatta una distinzione tra bevande leggere e pesanti, rispetto alla gradazione delle stesse;

- Il secondo criterio è l’abitudine al consumo: si parla dunque di quotidianità e abitudine del bere . A questo proposito è importante ricordare i dati Istat che sottolineano che l’8% della popolazione sopra gli 11 anni ha avuto almeno un episodio di ubriacatura negli ultimi 12 mesi. L’11% della popolazione maschile e il 2.5% di quella femminile sopra gli 11 anni consuma alcolici fuori pasto almeno una volta alla settimana e il 19.9% dei ragazzi tra gli 11 1 i 15 anni consuma alcolici quotidianamente.
I ragazzi distinguono tra “bere quotidiano” e “bere saltuario”.

- Il terzo criterio riguarda le modalità del consumo: i ragazzi percepiscono una differenza tra consumo sociale gioviale, con gli amici e consumo di tipo familiare.

Nei discorsi dei ragazzi non emerge mai la consapevolezza che l’alcol debba essere considerato una droga vera e propria.

Valsecchi, 2010, Adolescenti in bottiglia