domenica 9 ottobre 2011

Sobrio, alticcio o ubriaco? Te lo dice Facebook!




I ricercatori dell’Università del Winsconsin e dell’Università di Washington hanno creato uno speciale algoritmo che, attraverso l’analisi dei profili pubblicati su FB da 300 studenti, permette di ottenere e analizzare riferimenti all’uso di bevande alcoliche.

Gli studenti, tutti volontari (pena la violazione della privacy) hanno un ‘età compresa tra i 18 e i 21 anni e i ricercatori hanno analizzato il loro status sul noto social network.

Gli aggiornamenti sono stati suddivisi in tre categorie:
1.      updates che non fanno riferimento all’alcol
2. updates che contengono un riferimento all’alcol, ma non allo stato di ubriachezza
3.   updates che contengono parole come “ubriacarsi”, “sbronzarzi”, “sfasciarsi”, etc…

In seguito i volontari hanno compilato un questionario (AUDIT), volto a comprendere se i ragazzi avessero problemi con l’alcol.
Dall’analisi dei dati emerge che nessuno dei ragazzi che aveva uno status “sobrio” è stato identificato come una persona che fa abuso di alcol, mentre quelli che avevano di frequente status “da sballo” tendevano a superare la soglia d’allarme.
Sembra dunque che FB possa davvero essere un sistema che permette un monitoraggio attendibile della situazione dei giovani.

…mi sorge un dubbio, se i ricercatori dovessero costruire algoritmi per monitorare anche altri aspetti della nostra vita lo troverei inquietante. Pare infatti che già il mezzo sia utilizzato da malviventi per capire quando le persone sono in casa o quando l’accesso è libero…

Come sempre appare difficile capire qual è il confine che separa l’utilità e la funzionalità dell’uso di un mezzo (in questo caso FB) e la sua pericolosità, perché fornisce informazioni sulla nostra vita quotidiana a tanti amici e non.