giovedì 24 marzo 2011

Il decalogo contro l'alcol

L’Istituto superiore di sanità (Iss) propone un decalogo per un consumo consapevole dando alcuni suggerimenti:

1. I giovani per natura non amano il conformismo. Si può sfruttare questa sana predisposizione per osservare e “smontare” con loro le pubblicità sugli alcolici trasmesse dai mass media. È un’ottima modalità per incrementare la loro capacità critica su ciò che la pubblicità promette e che poi, spesso, non trova riscontro nella realtà quotidiana.

2. I ragazzi sempre più frequentemente bevono per superare difficoltà di relazione, e assumere un ruolo all’interno del gruppo. In questa fase i genitori hanno un ruolo chiave: dare il buon esempio, creando un ambiente familiare in cui la presenza dell’alcol sia visibile, ma discreta.

3. Parlare ai giovani, fin da bambini, dei danni e dei rischi legati al consumo di alcolici. Esordire con questo tipo di discorsi in età adolescenziale, quando tutto è soggetto a critica e spesso considerato un’esagerazione dei genitori, può anche essere controproducente.

4. Insegnare ai giovani che prima dei 15 anni l’apparato digerente non è ancora in grado di metabolizzare l’alcol in modo adeguato, perché il sistema enzimatico non è completamente sviluppato. Le ragazze inoltre, e in generale tutte le donne, sono in grado di eliminare la metà di una dose d’alcol che riesce a metabolizzare un uomo.

5. È importante saper che gli alcolici sono nocivi per il feto. Il nascituro non è dotato di sistemi enzimatici capaci di smaltirli. Sono sufficienti due bicchieri di bevande alcoliche al giorno per pregiudicare la salute del bambino e distruggere i neuroni di un cervello ancora in formazione.

6. C’è un preciso limite che separa il consumo dall’abuso. È opportuno informare i giovani su come le performance individuali cambino sotto l’influenza di un abuso alcolico. Anche una banale serata in pizzeria può trasformarsi in una situazione a rischio quando si deve tornare a casa in motorino.

7. Occorre insegnare ai ragazzi a leggere le etichette e analizzare con loro le bottiglie e le lattine contenenti alcol da cui possono essere attratti per la forma, il colore e il sapore. Serve a far sentire maggiore complicità tra genitori e figli e, al contempo, è un’occasione per evidenziare particolari importanti, spesso trascurati, come, ad esempio, la gradazione alcolica.

8. Spiegare ai giovani che il nostro organismo richiede nel tempo quantità sempre maggiori di alcol per provare le stesse esperienze di piacere. L’obiettivo di sentirsi più disinvolti, loquaci ed euforici richiede quantità progressivamente crescenti. I bicchieri aumentano, si perde il controllo ma aumenta anche il rischio di sviluppare una dipendenza.

9. Coinvolgere i ragazzi nell’organizzazione di una festa o di un semplice incontro può essere l’occasione giusta per dimostrare che ci si può divertire anche con le sole bevande analcoliche.

10. I genitori dovrebbero compiere un “allenamento” lungo tutto il percorso di vita dei figli, orientandoli al consumo di bevande analcoliche (non solo a casa, ma anche al ristorante o in pizzeria), non favorendo un consumo precoce e dando sempre un esempio di moderazione.


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