giovedì 10 marzo 2011

Le caratteristiche dell’iniziazione all’alcol:

- il 1° consumo avviene quasi sempre all’interno del nucleo familiare;
- di solito avviene in pubertà tra i 12 e i 14 anni, ma anche tra gli 8 e gli 11 anni;
- in genere si tratta di un alcolico destinato specificamente al consumo alimentare: soprattutto vino o birra;
- l’alcol viene sperimentato con il benestare dei genitori, per cui diviene spontaneo e “familiare” considerare l’alcol come un aggregante per sentirsi parte di un gruppo, rispondendo ai bisogni di appartenenza e contenimento necessari all’adolescente;
- gli adolescenti hanno in mente lo stereotipo del tossico da eroina e l’uso di alcolici sembra ai giovani molto lontano da questo modello, pur essendo anch’esso un comportamento a rischio. Oggi serve una forma di sballo senza conseguenze, in modo da mantenere un’immagine sociale accettabile;
- ci sono alcuni fattori che concorrono all’iniziazione alcolica: familiari, individuali, di status e relazionali, tutti tra loro sempre interconnessi. Un ruolo fondamentale è giocato dalla motivazioni soggettive e dal bisogno psicologico di diventare adulti, imitando il comportamento dei genitori;
- in genere i genitori approvano e accettano il consumo di vino da parte dei figli, basta che sia un consumo circoscritto ai pasti e moderato, possibilmente limitato all’ambito familiare;
- i giovani, nella riflessione sulle prime ubriacature fanno una distinzione sulla quantità d’alcol assunta: essere brilli/allegri e ubriachi. I primi due vengono giudicati positivamente, l’essere brilli è accettato dal nostro contesto sociale, mentre l’essere ubriachi è consentito solo in situazioni particolari (matrimoni…);

3 commenti:

  1. E che dire di tutte le bevande alcoliche alla frutta?

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  2. Hai proprio ragione Paola, le bevande alcoliche alla frutta oggi sono molto diffuse e pubblicizzare spesso in modo confuso. I ragazzi e, cosa ancora più grave, i loro genitori pensano che siano pressochè analcoliche.

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  3. Non sono del tutto convinta che il consumo di alcolici da parte dei ragazzi e delle ragazze sia associato al pasto, mi sembra che molto più frequentemente sia un consumo indipendente, legato a motivazioni differenti!
    Vedremo cosa verrà fuori dalla ricerca in progress.
    Piuttosto per tornare al commento di Paola credo che le bavenda alcoliche alla frutta per i loro colori e sapori siano spesso fonte di equivoci. Ragazzi, ma anche adulti (genitori, insegnanti) in alcuni casi non sanno che si tratta di bevande alcoliche o peggio le considerano "meno pericolose" perché hanno gradazioni non elevata (pari a una birra).

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