martedì 16 agosto 2011

Alcol e pubblicità





I messaggi pubblicitari di bevande alcoliche molto spesso esaltano il bere come momento di gioia, festa, unione e divertimento anche per i più giovani.
È vero che alla fine viene inserito il messaggio “bevi responsabilmente”, ma passa in modo così veloce e fugace da non restare certo impresso nelle nostre menti.
In Italia c’è un regolamento specifico: la legge quadro n. 125 del 2001 all’art. 13 elenca disposizioni in materia di pubblicità di bevande alcoliche, prevedendo per le emittenti e le agenzie pubblicitarie un codice di autoregolamentazione delle modalità e dei contenuti dei messaggi. C’è il divieto di pubblicizzare alcolici nella fascia oraria tra le 16 e le 19 e, inoltre, l’assunzione non dovrebbe mai apparire connotata positivamente.
Ci si può chiedere come vivano questi messaggi i ragazzi: in genere danno giudizi estetici (sono colpiti dalla bellezza delle immagini e dalla colonna sonora). Sanno riconoscere gli spot rivolti alla loro fascia d’età da quelli rivolti ad adulti. Le pubblicità rivolte ai più giovani sono ambientate in fast food, discoteche e somigliano a video musicali, con i tempi accelerati e sovrapposizioni di immagini che danno idea di spensieratezza e allegria.
Molti giovani ritengono queste immagini dannose e sarebbero d’accordo a una regolamentazione. Se si prende in considerazione l’immagine degli adulti rappresentata negli spot il gioco è fatto: nel breve spazio di uno spot si descrive a un ragazzo che tipo di uomo potrebbe diventare: un uomo che ha successo nel lavoro e nelle relazioni, che vive in case accoglienti e frequenta locali alla moda...
È importante sottolineare che un messaggio pubblicitario è legato alla cultura di riferimento e che avrà tanta più risonanza quanto più è conforme al contesto culturale in cui si vuole inserire.
Nella vicina Francia esiste una legge relativa alla lotta contro il tabagismo e l'alcolismo (la «loi Evin») che vieta la pubblicità televisiva diretta o indiretta di bevande alcoliche. Una violazione di tali disposizioni costituisce reato punibile con un'ammenda di EUR 75 000 circa, che può essere aumentata fino al 50% della somma spesa per la pubblicità illegittima. Un codice di buona condotta, elaborato dal Conseil supérieur de l'audiovisuel, definisce le modalità di applicazione di tale legge.
Sarebbe interessante vedere applicata una legge come questa anche in Italia, intanto mi chiedo quali sarebbero le reazioni popolari e politiche ad una proposta simile…


2 commenti:

  1. Effettivamente se penso a certe pubblicità, sebrano fatte apposta per fare venire voglia di bere alcolici a chiunque...e i personaggi rappresentati sono sempre belli e magari famosi.
    Paolo

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  2. sarebbe davvero bello se anche in Italia applicassero una legge come quella francese, e invece ci ritroviamo a vedere gli spot di bevande alcoliche anche negli orari proibiti...qualcuno dovrebbe spiegarmi poi perchè sono proibiti il pomeriggio e non anche la mattina...
    Laura

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