lunedì 21 febbraio 2011

In aumento il fenomeno del binge drinking

Con binge drinking si intende il fenomeno per cui si beve fino a stordirsi e non ci si ferma fino a quando, spesso, non si perdono i sensi.
È in aumento continuo il numero di ragazze sotto i 16 anni che mettono in atto condotte di questo tipo. Secondo la settima relazione del Ministero della Salute sugli interventi realizzati da Ministero e Regioni in materia di alcol, trasmessa a dicembre al Parlamento, la percentuale di ragazze che bevono fino a stordirsi è talmente aumentata da avere superato quella dei coetanei maschi.
Il dato appare talmente rilevante da avere portato il Ministero a pensare di attuare interventi “gender oriented”, che tengano conto delle specificità dei rischi e che siano in grado di contrastare i modelli e le culture del bere che minacciano la salute e la sicurezza della donna.
Il consumo elevato è molto diffuso tra i giovani in generale, sono circa 1 milione e 200 mila i ragazzi a rischio tra gli 11 e i 14 anni. Il fenomeno più allarmante è proprio quello del binge drinking legato all’aumento del consumo fuori pasto negli ultimi 15 anni, soprattutto tra i ragazzi.
L’Istituto Superiore di Sanità ha rilevato che un caso su 5 dei casi intossicazione alcolica acuta che arrivano al pronto soccorso riguarda ragazzi al di sotto dei 14 anni.

2 commenti:

  1. Mi ricordo che anche ai miei tempi( non sono esattamente una teen ager)i ragazzini "assaggiavano" l'alcol, qualche volta esagerando ad una festa, qualche volta per dimenticare una delusione d'amore ,chi più chi meno,insomma, provando gli effetti del nettare. Non riesco a capire,però,il perchè della voglia di stordirsi,di intontirsi, che cosa vogliono "non vedere, non sentire, non capire"questi ragazzi che bevono fino al coma.Qual è la loro infelicità? Che cosa gli fa paura?
    mater

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  2. L'assaggiare una bevanda alcolica e magari anche l'esagerare una volta ogni tanto fanno parte del percorso di costruzione dell'identità in adolescenza. In questa fase la sperimentazione, anche attraverso la violazione delle regole familiari e sociali, è una tappa "fisiologica" e, come tu ben dici, lo è sempre stata.
    Ciò che oggi appare cambiato è che sembra che si stia alzando molto il tiro, come se per "sentire di esserci" bisognasse portare all'estremo le sensazioni e i vissuti, anche pagando il prezzo di maltrattarsi, attraverso lo sballo a tutti i costi. Perchè succede? è una domanda che forse può trovare una risposta nella difficoltà di contenimento di chi a questi ragazzi sta vicino, delle famiglie e della scuola, ad esempio. é come se attorno ai giovani si creasse a volte un vuoto sociale, mancano a mio avviso molti dei fattori protettivi che sarebbero invece indispensabili e manca un aspetto fondamentale che è quello dell'alleanza tra scuola e famiglia...
    ma chissà, le riflessioni più utili sarebbero proprio quelle dei ragazzi: se ci siete battete un colpo!

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